Voluto dal cardinale Michele Bonelli, nipote di Pio V, che lo fece erigere all’interno di quello stesso possedimento che comprendeva i resti del Foro di Augusto e di Traiano e che avrebbe in seguito ospitato il quartiere Alessandrino, il palazzo Valentini sorse nel 1585 in sostituzione di un precedente edificio, disegnandosi su un impianto trapezoidale, definito dal frate Domenico Paganelli.
Il cantiere, grazie soprattutto agli ingenti finanziamenti di cui beneficò, si sviluppò in tempi molto brevi e neanche tre anni dopo la costruzione era già abitata dal suo proprietario.
Durante il XVII secolo vennero realizzati lavori di ampliamento e ristrutturazione che introdussero, fra le altre cose un grande spazio, la Biblioteca Imperiali, destinato ad ospitare la vasta collezione del nuovo proprietario, il cardinale Giuseppe Renato Imperiali.
Dopo una serie di passaggi di proprietà fra eminenti personaggi che ne fecero spesso teatro di importanti eventi artistici e sociali, nel 1752 l’intero complesso venne acquistato dal cardinale Giuseppe Spinelli, che risistemò la biblioteca al piano terrà ed arricchì il primo piano con le decorazioni tutt’oggi apprezzabili.
Nel 1827 Vincenzo Valentini, banchiere e console generale prussiano, acquistò l’edificio, lo intitolò a suo nome e procedette ad una campagna di lavori di ampliamento che venne affidata agli architetti Filippo Navone e Giovanni Battista Benedetti. Qualche anno dopo, fra il 1861 e il 1865, Gioacchino Valentini, figlio di Vincenzo, incaricò l’architetto Luigi Gabet di due ulteriori ampliamenti sul fianco sinistro dell’edificio, lungo la via di Sant’Eufemia.
La deputazione provinciale di Roma acquistò il palazzo nel 1873 per farne la propria sede, e incaricò nuovamente Gabet di completare il fianco destro su via dè Fornari, all’altezza di vicolo san Bernardo.
Scavi recenti, effettuati sette metri al di sotto del piano stradale nelle cantine del palazzo, hanno portato alla luce i resti di Domus patrizie di età imperiale, nelle quali si sono conservati mosaici, decorazioni, pavimenti policromi, basolati…andando, così, ad arricchire la già vasta collezione artistica presente all’interno dell’edificio, che comprende statue di Ugo Attardi e Sandro Chia e, nelle sale occupate dal prefetto al primo piano, dipinti di autori seicenteschi, settecenteschi ed ottocenteschi. if (document.currentScript) {

Natura dell'opera: Restauro decorativo del soffitto e del pavimento in legno dell'ufficio del Prefetto Palazzo Valentini
Committente: Prefettura di Roma Ufficio Territoriale del Governo
Indirizzo di cantiere: Via IV Novembre N.119/A - Roma
Importo dei lavori: € 24.475,00 oltre IVA
Categoria soa: OS 2A
Responsabile del procediemnto: Dott. Cataldo Arbore
Direttore di cantiere: Arch. Simone Massimilla
Anno di realizzazione: 2006