L’immobile sito in via Tomba di Nerone presentava diversi problemi al livello del piano cantina: sulle pareti di tamponamento e sulle tramezzature appartenenti a tale livello infatti, erano presenti lesioni sub-verticali e disconnessioni dalla struttura. La natura di questo quadro illustrativo ha fatto pensare a fenomeni di cedimento di fondazione. Le lesioni e le disconnessioni potevano essere associate a rotture per sollecitazione da taglio. Analisi e sopralluoghi hanno permesso di verificare la mancanza delle fondazioni del piano di calpestio all’interno dell’area cantine.
Al fine di eliminare radicalmente le potenziali cause che hanno attivato il fenomeno delle deformazioni distorsive e di rottura degli elementi di tamponatura e tramezzatura per cedimento del piano di calpestio, si è proceduto con la demolizione delle partizioni interne e degli impianti correlati all’area interessata, con la demolizione del massetto controterra e successivamente con la costruzione di due platee di fondazione giuntate su micropali. Infine sono state ricostruite le partizioni interne senza alterare il precedente assetto planimetrico.
Tutte le opere sono state effettuate sotto visione di un professionista archeologo secondo le prescrizioni della Soprintendenza Speciale per l’area Archeologica di Roma, in quanto l’area oggetto di intervento è considerata di alto interesse archeologico a causa del passaggio del tracciato della via Cassia antica e delle sue pertinenze.