Il Convento di San Bonaventura al Palatino è stato fondato in occasione dell’Anno Santo 1675 dal Cardinale Francesco Barberini su richiesta del beato Bonaventura da Barcellona, che voleva trasformare un’antica cisterna di epoca romana in un “ritiro” sulla sommità del colle Palatino.
I “Ritiri” erano piccoli eremi nei quali veniva osservata strettamente la Regola francescana in un clima di particolare raccoglimento. Nel Ritiro di San Bonaventura il rigore della vita monastica è ribadito dalla sobrietà dell’architettura, che è caratterizzata da piccole e sporadiche finestrature, poste a bucare facciate disadorne cui corrispondono spazi interni minimi e scarsamente decorati.
In linea con tale stile controllato e morigerato è anche la totale mancanza di interventi sulle architetture durante tutto il primo periodo di vita degli edifici, che hanno dovuto aspettare il 1800 per divenire oggetto di campagne di lavori di ampliamento e restauro; In particolare negli anni 1839-1840, i lavori finanziati da Carlo e Alessandro Torlonia permisero di ristrutturare la sacrestia, il coro e la biblioteca.
Fin dal XVII secolo il Convento e la sua piccola chiesa, posti sulla via che sale dalla zona del Colosseo all’interno del grande terrazzamento bonificato da Settimio Severo e noto come “Vigna Barberini”, sono stati polo d’attrazione e richiamo per la cittadinanza romana.
Oggi è sede del Centro di Pastorale Giovanile della Provincia Romana dei Frati Minori, in continuità con lo spirito francescano professato in passato.
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